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Il tema delle migrazioni sulla carta stampata

Il tema delle migrazioni sulla carta stampata

L’appellativo denigrante “clandestino”, la cui frequenza era andata calando dal 2013 al 2016, ha ripreso ad essere usato nei titoli con maggiore insistenza dal 2017 (154 solo nei primi mesi del 2018). Allo stesso tempo – segnala il Rapporto – l’“uso di altri termini inappropriati, come nomadi, zingari, vu cumprà e negri, si è […] ampiamente ridotto nel corso degli anni”.

Fra le principali mutazioni lessicali, il rapporto registra negli anni un progressivo spostamento dal termine immigrato a migrante (che connoterebbe l’azione del migrare e quindi di continuo spostamento e precarietà), e un andamento non costante e in calo negli ultimi due anni, del termine rifugiato-profugo.

La parola simbolo dei giornali nel 2013 è stata Lampedusa, nel 2014 Mare nostrum, nel 2015 Europa, nel 2016 muri, nel 2017 Ong, per divenire Salvini nel 2018, protagonista di 865 titoli (dato che conferma quanto la copertura mediatica dell’attuale Ministro dell’Interno sia strettamente associata a questi temi). Non sembra un caso che giugno, mese di insediamento del nuovo governo giallo-verde, sia anche il mese in cui – secondo il Rapporto – si registra il picco più alto di notizie sull’immigrazione sulle prime pagine dei quotidiani; gli eventi che catturano maggiore visibilità mediatica sono infatti la chiusura dei porti italiani alle Ong impegnate nella ricerca e soccorso in mare – con il caso dell’Aquarius, della Lifeline e del cargo Maersk – e le tensioni politiche internazionali ed europee generate dalla nuova linea adottata dall’esecutivo Conte.

Appare poi interessante notare che i due quotidiani che hanno dedicato più notizie al tema dell’immigrazione nel 2018 sono stati Avvenire (con 251 titoli/articoli) e Il Giornale (190), anche se, plausibilmente, per ragioni opposte. In effetti, se nel complesso, nel corso del 2018, i “toni allarmistici” si riducono (sono presenti nel 24% delle notizie analizzate contro il 46% dell’anno precedente), l’analisi proposta nel Rapporto mette in evidenza come le linee editoriali dei quotidiani si differenzino significativamente per il grado di allarmismo nei titoli e articoli di prima pagina: mentre Avvenire è il quotidiano che accoglie il maggior numero di notizie rassicuranti (21%), Il Giornale risulta essere non solo la testata con la maggiore frequenza di toni allarmistici (52% di notizie), ma anche quella con il numero minore di notizie rassicuranti (5%).

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