Il futuro delle migrazioni in Europa

Questo studio è stato pubblicato nel 2020, ma fotografa una situazione di qualche tempo fa.
Quest’anno si è però rivelato pieno di sorprese e avvenimenti già dall’inizio, soprattutto in Medio Oriente, dove la situazione, a causa principalmente della crisi tra Stati Uniti ed Iran, è tornata all’usuale instabilità, e nel corno d’Africa, dove carestie e catastrofi naturali stanno spingendo ingenti numeri di persone alla migrazione forzata.
Inoltre il perdurare della presenza e dell’azione turca in Siria ha ulteriormente peggiorato la situazione umanitaria in quel paese, già disastrosa da tempo.
Per questo è necessario un aggiornamento dello studio, perché la situazione sul territorio è effettivamente cambiata. Se dopo il picco del 2016, il Corridoio del Mediterraneo Orientale si era calmato, oggi la situazione è di nuovo esplosiva.
Sul confine fra Grecia e Turchia è infatti nuovamente in atto una catastrofe umanitaria, nella sostanziale indifferenza dell’Unione Europea, che sta mettendo a dura prova la Grecia, paese che si ritrova da solo a fronteggiare l’emergenza.
La Turchia ha infatti palesemente infranto l’accordo del 2016, citato nello studio, spingendo profughi dal suo territorio verso la Grecia, che si è vista trasformare in uno scudo per l’Europa, con modalità di respingimento dei migranti molto violente.
A parte alcune aree dove la situazione sul territorio è cambiata, lo studio, Il Futuro della Migrazione in Europa, è di grande interesse per chi vuole avere un’idea ben chiara della situazione geopolitica del Mediterraneo, dei fenomeni migratori e delle risposte istituzionali a questi flussi.
